Nell’arte di Antonio Brancato gli ingredienti del territorio si incontrano e si fondono per donare un’esperienza gustativa quasi casalinga per semplicità, ma sapientemente studiata.

Nel 2001, il noto giornalista Luigi Cremona visita la pasticceria, ma la visita ha un esito inaspettato: Luigi Cremona critica aspramente la pasticceria.

Antonio Brancato ne rimane profondamente colpito e, con grande umiltà, chiede consiglio allo stesso giornalista, il quale lo indirizza verso la consulenza di Gino Fabbri e di Paolo Magni.

Da quell’incontro con Paolo nasce una profonda amicizia che continua fino ad oggi e che lo vede coivolto nei maggiori progetti di pasticceria di Antonio.

«Io mi occupo dei gelati, dei lievitati, delle torte moderne e della cioccolateria. Mio padre, che continua a supervisionare tutta la produzione, si concentra invece sui catering e sulle specialità di matrice siciliana, come i cannoli, le cassate, la pasta di mandorle e la frutta di Martorana».

Carmelo Brancato, la nuova generazione della Pasticceria Brancato aperta da papà Antonio nel 1984, è nato l’anno prima dell’inaugurazione di un’insegna che oggi coinvolge tutta la famiglia, con mamma Amalia alla cura del packaging dei prodotti Brancato e la sorella Martina responsabile della contabilità aziendale.